Social media commerce: vendere su Instagram, Facebook e TikTok

A sinistra il titolo dell'articolo: "social media commerce: vendere su instagram, facebook e tiktok". a destra le immagini stilizzate di 3 telefoni che, sugli schermi, hanno i loghi di instagram, facebook e tiktok, attorniati da sacchetti e shopping bag.

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Se, fino a pochi anni fa, i canali social erano utilizzati soprattutto per aumentare la visibilità e la brand awareness, oggi consentono alle aziende di vendere direttamente i propri prodotti, senza il bisogno di far uscire l’utente dalla piattaforma. Parliamo di social media commerce: una pratica che integra le piattaforme digitali con il commercio elettronico.

Secondo le ultime ricerche di mercato, circa il 67% dei consumatori statunitensi dichiara di fare almeno un acquisto ogni mese tramite i social media. E il Bel Paese sembra andare nella stessa direzione: il rapporto Prospettive del Commercio Elettronico per il 2025 di Packlink afferma che l’80,4% di utenti attivi sui social in Italia prevede di aumentare gli acquisti tramite Instagram, TikTok e Facebook nel corso dell’anno.

La nuova modalità piace al pubblico per un semplice motivo: è facile. Scopri un prodotto, leggi le recensioni, guardi i contenuti pubblicati dagli altri utenti – e ti accerti che sì, il prodotto è reale, funziona, lo vuoi -, acquisti in pochi clic. Pratico, veloce e affidabile. Niente male: merita un approfondimento, no? 🤓

Cos’è il social media commerce

Il social media commerce è la vendita di prodotti o servizi direttamente attraverso piattaforme digitali. Cioè: per acquistare lo shampoo di PincoPallino® che hai visto su Instagram non serve cliccare su una serie di link che rimandano a un e-commerce. Ogni azione può essere svolta all’interno dell’app stessa: dalla valutazione delle recensioni alla composizione del carrello, fino al pagamento e al salvataggio dei dati per eventuali compere future. Naturalmente, solo se PincoPallino® ha abilitato e configurato Instagram Shop.

La tecnica sfrutta il contesto emotivo e relazionale tipico dei social: siamo più propensi ad acquistare quando vediamo gli articoli utilizzati da amici, influencer o community di riferimento. In poche parole: da altri. Ciò significa che se PincoPallino® raggiunge il potenziale cliente tramite un reel su Instagram e gli dà la possibilità di comprare subito, e se il feed di PincoPallino® è costellato da UGC e collaborazioni con beauty influencer che dicono wow, amo lo shampoo PincoPallino®, è molto probabile che il suddetto shampoo sarà effettivamente acquistato dal suddetto potenziale cliente (che da qui in poi chiameremo Giorgio).

Differenza tra social commerce e social advertising

Può capitare di confondere il social media commerce con il social advertising. Tuttavia, si tratta di due strategie profondamente diverse, seppur complementari.

Il social advertising consiste nella promozione di articoli o servizi tramite inserzioni a pagamento sulle piattaforme. Il suo obiettivo è portare traffico verso un sito esterno, come un e-commerce o una landing page, dove avviene la conversione. In questo caso, dunque, i canali fungono da spazio pubblicitario, e non di vendita. Diversamente, il social media commerce porta l’utente a completare l’acquisto senza uscire dalla piattaforma in cui si trova. 

Naturalmente, le due pratiche possono essere combinate: PincoPallino® può sfruttare le campagne pubblicitarie per aumentare la sua visibilità e attirare Giorgio, e Instagram Shop per concludere la vendita in modo semplice e rapido.

Social media commerce: quale canale scegliere?

Scegliere il posto giusto per vendere è fondamentale, perché ogni canale ha caratteristiche, fruitori e dinamiche differenti. Non esiste una soluzione valida per tutti (troppo facile!): la decisione va calibrata in base al tipo di bene o servizio, al target di riferimento e agli obiettivi che si intende raggiungere.

Cerchiamo di capire qualcosina in più. 🧐

Vendere su Instagram

Instagram è altamente performante in termini di social media commerce, soprattutto nei settori moda, beauty, arredamento e lifestyle. La funzione Instagram Shop permette alle imprese di creare veri e propri cataloghi integrati nei profili aziendali, e di taggare i prodotti direttamente nei post, nelle storie e nei reel. 

A funzionare particolarmente bene sono i contenuti autentici: tutorial, dietro le quinte, UGC e collaborazioni con influencer e micro-influencer che mostrano il prodotto da vari punti di vista, in modo concreto e trasparente.

👥 Chi puoi raggiungere (con maggiore probabilità)? 
Gli utenti tra i 18 e i 34 anni rappresentano la fetta più attiva, ma la fascia 35-44 è in crescita, soprattutto in nicchie come arredamento, home decor e cura personale.

🛍️ Quali ambiti registrano risultati migliori?
Moda e abbigliamento; beauty e skincare; accessori e gioielli; design e arredamento; prodotti lifestyle e tech di tendenza.

Vendere su Facebook

Facebook offre due opzioni di vendita: 

  • Facebook Shop, uno spazio all’interno della Pagina aziendale dove è possibile esporre il proprio catalogo e consentire a Giorgio di acquistare; 
  • Facebook Marketplace, utile soprattutto per le vendite locali e/o per beni singoli o in stock limitato.

In entrambi i casi, i formati più performanti includono caroselli, video dimostrativi e offerte a tempo limitato. Una possibile attività strategica è l’integrazione con Meta Ads Manager, che permette di creare campagne mirate per generare traffico qualificato verso lo Shop e massimizzare, così, le vendite. 

👥 Chi puoi raggiungere (con maggiore probabilità)? 
Il core target è la fascia 35-54 anni, ma anche gli over 60 rappresentano una buona fetta.

🛍️ Quali ambiti registrano risultati migliori?
Elettronica, elettrodomestici e tecnologia; fai da te; prodotti per famiglie, bambini e animali domestici; servizi locali e attività commerciali del territorio; moda e accessori di fascia media.

Vendere su TikTok

Con l’introduzione di TikTok Shop, la piattaforma cinese è entrata nel social media commerce a passo svelto – e super efficace. La capacità di generare contenuti virali ad alta risonanza emotiva è stata in questo caso un fattore determinante: l’attenzione viene catturata in pochi secondi e gli acquisti impulsivi ne risultano favoriti. Inoltre, collaborazioni con influencer e UGC creano fiducia e senso di appartenenza, massimizzando le prestazioni.

👥 Chi puoi raggiungere (con maggiore probabilità)? 
La maggior parte del pubblico ha tra i 16 e i 34 anni, con forte concentrazione nella fascia 18-24 – la più propensa agli acquisti impulsivi e suscettibile ai trend virali.

🛍️ Quali ambiti registrano risultati migliori?
Moda, streetwear e accessori; beauty e skincare; tech e gadget innovativi; cibi e bevande come Bubble Tea multicolor o lunch box kawaii – in generale, instagrammabili; articoli low ticket.

Vantaggi del social media commerce 

Implementare una strategia di social media commerce porta numerosi vantaggi sia sul breve sia sul lungo periodo. Il primo, e più evidente, è l’aumento della visibilità: essere presenti là dove i Giorgio trascorrono gran parte del loro tempo consente di intercettare un pubblico ampio e diversificato. Inoltre, i social stimolano la condivisione spontanea, che amplifica l’esposizione del brand a costo zero.

Ulteriore beneficio è la riduzione del percorso d’acquisto: gli utenti non devono passare da landing page, schede prodotto e checkout complessi, ma possono completare la spesa in pochi clic. Ciò riduce drasticamente il tasso di abbandono del carrello, e aumenta le conversioni.

Infine, il social media commerce favorisce la fidelizzazione della clientela, poiché permette di costruire relazioni dirette. Giorgio può interagire, lasciare una recensione, fare domande e ricevere assistenza senza la necessità di cambiare piattaforma – il che, per chi come lui è abituato ad essere contemporaneamente pigro e sempre di fretta, è fantastico.

KPI per valutare l’efficacia del tuo social media commerce

Implementato il tuo social media commerce, vuoi vedere se e come sta funzionando. Quali sono i principali KPI da monitorare?

  • Tasso di conversione, cioè la percentuale di utenti che completano un acquisto dopo aver interagito con i contenuti o con lo shop;
  • CTR, che misura quante persone cliccano su prodotti e link (valori elevati = contenuti accattivanti e pertinenti);
  • ROAS, che mostra quanto fatturato genera ogni euro speso in advertising (serve quindi a valutare l’efficacia delle campagne pubblicitarie collegate al social media commerce);
  • valore medio del carrello, che fornisce indicazioni sulla propensione all’acquisto e sull’utilità delle strategie di upselling e cross-selling.

Monitorare gli indicatori in modo costante è fondamentale per individuare punti di forza e criticità, correggere le attività non performanti e massimizzare il ROI complessivo.

Hai bisogno di un esperto per la gestione di un social media commerce?

Avviare e gestire con successo un progetto di social media commerce richiede competenze avanzate, strumenti adeguati e, soprattutto, tempo da investire. Dalla configurazione degli shop alla creazione di contenuti pertinenti e accattivanti, fino all’analisi dei dati e all’ottimizzazione continua di eventuali campagne: ogni passaggio deve essere gestito con attenzione e precisione per generare risultati concreti.

PincoPallino® non riesce a star dietro a tutto questo – deve occuparsi dei suoi shampoo (se no, senza il core business, cosa vende su Instagram Shop?). Perciò si è affidato a noi per trovare Giorgio. Segui il suo esempio!