Siamo animali sociali. Non è una grande intuizione – Aristotele ci ha preceduti di qualche millennio, ma è il nostro punto di partenza.
Chiunque si occupi di comunicazione nel 2024 sa che usare i social media, usarli bene, è fondamentale per una buona strategia di marketing. Il motivo è tanto semplice quanto banale: questi spazi virtuali rispondono a un bisogno biologico dell’essere umano, quello di intessere relazioni. Facebook, Instagram e TikTok ci permettono di connetterci gli uni agli altri in modo estremamente facile e veloce. Perciò funzionano, e perciò sono uno strumento tanto prezioso.
Ma, proprio come il più bello dei violini non suonerebbe alcuna melodia senza un bravo violinista, i social media non servono a niente senza un esperto che li gestisca. Ecco che entriamo nel vivo della questione: cosa fa un marketer digitale? E un social media manager? È sufficiente postare a caso per ottenere risultati sul web? Scopriamolo.
Marketer digitale e social media manager sono la stessa cosa?
Sebbene spesso i due ruoli convergano nella stessa persona, il social media manager e l’addetto al digital marketing sono figure professionali ben distinte. Il primo si occupa di creare una community affezionata intorno al brand, elaborando piani editoriali interessanti e contenuti coinvolgenti. Per farlo, analizza le tendenze stagionali e il funzionamento degli algoritmi, studia l’uso delle immagini, dei testi e degli hashtag, si tiene aggiornato sulle novità delle singole piattaforme. In parole povere: è sul pezzo, sempre.
Diversamente – ma non troppo, il marketer digitale cura il lato strategico delle attività. Individua un target, ne indaga i bisogni, trova il modo giusto per raggiungerlo. Costruisce campagne di advertising e funnel di vendita specifici per ogni gruppo di utenti.
Significa che le due mansioni sono sconnesse tra loro? Che possono essere svolte in modo indipendente l’una dall’altra? Naturalmente, no. Al contrario, sono decisamente complementari, ma ciascuna richiede conoscenze mirate che non per forza risiedono nello stesso individuo.
Basta postare per essere un marketer digitale?
Risposta breve: no. Pubblicare contenuti non è fare social media marketing. Proviamo a capire il perché con un esempio concreto.
Supponiamo di essere i proprietari di un negozio di giocattoli. Vogliamo farci un po’ di pubblicità, così apriamo un profilo Instagram e iniziamo a postare le foto dei nostri articoli: orsetti di peluche, bambole, pastelli a cera. Lo facciamo in ordine sparso, nei ritagli di tempo. Qual è il problema di questo approccio?
- Mancanza di obiettivi. Per cominciare, è impossibile ottenere risultati senza definire qual è il nostro scopo. Perché stiamo pubblicando? Vogliamo che gli utenti vedano le immagini, che interagiscano, che vengano in negozio? Se non sappiamo qual è il traguardo, come facciamo a raggiungerlo?
- Nessuna differenziazione. I bambini non sono tutti uguali: ad alcuni piacciono i trenini, ad altri i puzzle, ad altri ancora le Barbie. Chi vogliamo raggiungere? Dobbiamo individuare e conoscere il nostro target per attirare la sua attenzione.
- Assenza di contesto. Perché un utente dovrebbe comprare proprio quel prodotto e proprio nel nostro negozio? Il mondo è pieno di giocattoli: qual è il valore aggiunto dei nostri? Hanno una forma particolare, un odore particolare? Sono ispirati a un cartone animato di tendenza? Distinguersi dai competitor è fondamentale per attrarre la clientela.
Un marketer digitale deve essere in grado di prevenire tutto questo, elaborando strategie e contenuti personalizzati per ogni segmento di pubblico (se vuoi sapere di più sull’argomento, leggi il nostro articolo dedicato).
Conclusioni
Abbiamo capito che postare è diverso dal fare social media management, che è diverso dal fare il marketer digitale. A questo punto, ciò su cui dovremmo interrogarci è: perché e in che modo questa informazione ci è utile?
In primo luogo, ci consente di comprendere a pieno le potenzialità del web. Se i nostri contenuti su Instagram non ci fanno ottenere risultati, forse il problema non è Instagram. Forse il problema è che stiamo cercando di far suonare un violino soffiandoci dentro. Le figure specializzate servono a questo: ci aiutano a sfruttare tutte le possibilità che la rete in cui siamo immersi ha da offrire.
Come disse Totò, nessuno nasce imparato. Ognuno di noi ha inclinazioni, conoscenze e capacità differenti. Perciò siamo animali sociali, per unire le forze verso il raggiungimento di uno stesso obiettivo – in questo caso, la crescita di un brand. Noi di Groweb sappiamo farlo bene. E il motivo, anche questa volta, è tanto semplice quanto banale: non siamo tuttologi. Non siamo in grado di fare tutto. I membri del nostro team hanno alle spalle percorsi diversi, storie diverse, interessi diversi. Sono marketer digitali, social media manager, seo specialist, grafici, copywriters e web designers distinti. E, insieme, fanno la differenza.
Il prossimo successo potrebbe essere il tuo. Contattaci.